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da CM – Uncem, di Stefano Bosco

Sostenere i piccoli borghi del Piemonte significa anche investire: denaro, tempo, risorse umane e nuove idee.

Due asset fondamentali per il rilancio sono turismo e cultura. La capacità di attrarre i turisti, proponendo esperienze sempre nuove e coinvolgenti, è una potenzialità che il Piemonte ha iniziato a sfruttare e su cui deve continuare a lavorare, soprattutto di fronte a un futuro sempre più incerto a causa di Covid19. «Accanto al turismo culturale tradizionale, focalizzato su arte, storia e architettura – racconta Luisa Piazza, Direttore Generale di Visit Piemonte, DMO – ne esiste uno emergente, legato alle curiosità e storie meno note, a natura, tradizioni, enogastronomia, artigianato, eventi. Questa offerta può stimolare l’arrivo di visitatori più sensibili al contesto meta del loro viaggio, meno “mordi-e-fuggi” di quanto non accada in certi luoghi affetti da “over tourism”, in modo da distribuire in modo più efficiente i flussi turistici nel tempo e nello spazio». Un’analisi che trova riscontro in Monferrato. «Dobbiamo evitare il turismo di massa perché non abbiamo le strutture per accogliere e perché non è il nostro target – spiega infatti Andrea Cerrato, Presidente del Consorzio Turistico Sistema Monferrato –. Occorre garantire un’offerta più esclusiva a chi viene. Le nostre esperienze le mettiamo sotto il cappello del fattore wow. Dobbiamo emozionare il turista, lasciare il segno, in modo che possa ricordarsene e raccontare agli altri quello che ha vissuto».Un effetto wow che proprio la cultura può contribuire a creare. «Bisogna lavorare in sinergia tra pubblico e privato per creare occasioni di scoperta multi-dimensionale. Dobbiamo adottare un approccio sistemico all’ospitalità, dove i servizi e le offerte per i turisti sono un valore anche per il cittadino e viceversa. Se i cittadini di una località possono contare su una buona qualità della vita nel luogo in cui risiedono, questo elemento diventa attrattivo anche per i visitatori» prosegue Piazza. E se la strada sembra essere stata tracciata, le cose da fare sono ancora molte, «dobbiamo dotarci dei servizi che richiede il visitatore. Molte strutture si stanno rigenerando proprio in un’ottica turistica. Serve un ulteriore cambio di mentalità da parte di tutti e una maggior formazione in ambiti strategici come quello della comunicazione» conclude Cerrato.

LUISA PIAZZA, Direttore Generale di Visit Piemonte DMO

«La sfida consiste nell’approcciare il turismo come un sistema di relazioni più ampio, dove interagiscono cittadini e visitatori e dove non è più sostenibile lo sfruttamento del territorio solo per attirare turisti, svuotando dei residenti i centri storici. Il viaggio inteso come esperienza al di fuori della nostra quotidianità, alla ricerca di luoghi dai ritmi più lenti, rappresenta un trend importante per il Piemonte».

ANDREA CERRATO, Presidente del Consorzio Operatori Turistici Sistema Monferrato e della Federazione dei Consorzi del Piemonte

«Per il Monferrato l’iniziativa dei voucher della Regione Piemonte è stata una grandissima operazione  culturale perché ha permesso ai piemontesi di scoprire un luogo che, altrimenti, non avrebbero scelto per le loro vacanze. Dovremo essere bravi a narrare il nostro territorio, a raccontare al visitatore dove può andare a spendere. Sarà questo a decretare il successo del Monferrato come meta turistica sempre più apprezzata ed esclusiva»