Sarà l’anno dei soggiorni di prossimità e in luoghi poco frequentati, vinceranno i borghi di montagna e di collina entro i confini nazionali, solo il 30% ha in programma di riprendere l’aereo. Questo il trend confermato da tutti gli operatori anche per il 2021.
<<la componente “health & safety” sarà decisiva per l’andamento dei flussi turistici che verranno>> è stato il mantra ripetuto in occasione di tutti gli incontri di Hicon, la più importante vetrina on line dove discutere del futuro del turismo. Il messaggio è stato chiaro, così come quali saranno i termini che utilizzeremo di più nel 2021: turismo di prossimità, minications, staycations. Il viaggiatore non opterà infatti per viaggi a lunga percorrenza, preferendo esperienze e attività che non mettono a rischio il portafoglio oltre che la propria serenità in caso di necessarie cancellazioni all’ultimo minuto. Secondo Booking.com più della metà dei viaggiatori (53%) desidera fare vacanze più brevi rispetto al 2019 per “ridurre al minimo le delusioni”. La riduzione di capacità di spesa e il numero di giorni di ferie non consentirà di tornare velocemente a fare conto sulle possibilità economiche del passato. TripAdvisor invece conferma la tendenza alla prenotazione ravvicinata, che creerà indubbiamente la necessità per il settore ad una riorganizzazione e una maggior flessibilità nel lavoro.
Tutte le attività che consentono di mantenere il distanziamento sociale e favoriscono condizioni d’igiene verranno preferite dai viaggiatori, vinceranno indubbiamente quelle che potranno essere svolte in sicurezza, quindi tutte le esperienze legate al turismo outdoor.
Il 69% gli italiani ha dichiarato la volontà di fare un viaggio e la propensione alle vacanze cresce ancora di più tra quanti hanno fatto una vacanza outdoor o un viaggio on the road nell’ultimo anno.
I viaggiatori del 2021 preferiranno luoghi meno affollati e più in linea alle esigenze di distanziamento sociale, favorendo destinazioni dall’atmosfera più “privata”, possibilmente in compagnia di poche persone e sicuramente luoghi meno affollate ai “turisti”.
Si prevede un aumento dell’importanza percepita del benessere della mente accanto a quello del corpo: i viaggiatori ricercheranno soluzioni in linea con le proprie esigenze di “rigenerazione”.
I contenuti generati dagli utenti e i social media hanno trasformato per sempre il modo in cui viviamo una nuova destinazione.
La dematerializzazione delle esperienze con la loro trasposizione online abbraccia ogni momento della vita del viaggiatore. Nonostante il desiderio di ritornare ai livelli di libertà e convivialità passati, i viaggiatori anche nel 2021 attingeranno dal mondo online, anche attraverso nuove esperienze online o virtuali. Le “online experience” hanno infatti tutte le carte in regola per diventare molto più di una porta verso mercati non accessibili, consentendo di entrare in nuove nicchie di mercato prima sottovalutate come quella del turismo accessibile.
Dunque pacchetti di viaggio attrattivi e non in alta stagione, destinazioni alternative per prevenire il sovraffollamento, aumento della trasparenza sull’utilizzo dei ricavi, da investire nelle comunità locali: due terzi (67%) degli intervistati affermano che con le loro scelte di viaggio vorrebbero supportare il recupero della destinazione.